Non è un massaggio, è una tecnica manuale non invasiva che lavora sul Sistema Cranio Sacrale e sulle restrizioni fasciali.

Che cos’è il Sistema Cranio Sacrale?
In poche parole (e come mi capita spesso di spiegarlo in modo semplice in studio): “Cranio – Sacro – e tutto quello che ci stà in mezzo”.
Ma questa frase apre uno scenario immenso. Andiamo con ordine.
Quando nasciamo abbiamo le fontanelle del cranio aperte e si pensava che, diventando adulti il cranio diventasse un osso unico calcificato.
Agli inizi del secolo scorso un certo Sutherland mise in discussione questo fatto: a parer suo continuava ad esserci un movimento tra le ossa che compongono il cranio per tutta la vita, secondo lui ognuna di loro ha un movimento che influenza lo stato di salute della persona.
Arriviamo agli anni ’70, restiamo negli Stati Uniti, e parliamo di John Upledger, Medico ed Osteopata, che mette a punto la Tecnica Cranio Sacrale affermando che le cartilagini presenti tra le ossa del cranio permettono un movimento dando vita al Ritmo Cranio Sacrale.
Mentre leggi queste parole il tuo cuore batte, i tuoi polmoni respirano e dentro al tuo cervello produci e riassorbi Liquido Cefalo Rachidiano (Liquor). Questa produzione e riassorbimento amplia e restringe la tua scatola cranica.
Cosa c’entra “la testa” con tutto il resto?

Essendo lo scheletro un insieme di ossa tutte collegate questo ritmo si ripercuote in tutto il corpo, principalmente muovendo quest’onda nella colonna vertebrale fino all’osso sacro e risalendo.
Sin dalla gravidanza, dalle posizioni che hai assunto nella pancia di tua mamma, dal parto e via via tutti i traumi (non solo fisici ma anche emotivi e poi vedremo perché) che puoi aver vissuto: incidenti, cadute, operazioni… stress, hai accumulato motivi per cui il movimento Cranio Sacrale potrebbe non essere fisiologico e creare problematiche in qualsiasi punto del tuo organismo.

Nella premessa abbiamo anche accennato al “sistema fasciale”. La fascia è un tessuto che avvolge e compenetra organi, ossa, muscoli; è un tessuto unico e senza interruzioni: dalla sua origine cambia nome, si sviluppa cambiando consistenze, diventando pericardio, peritoneo, meningi o periostio.. ma non si interrompe mai. Nel caso tu abbia subito una operazione chirurgica la fascia non è stata “cucita”, è un tessuto che non può tornare insieme, è quello che può dar vita alle “aderenze”. Ma, come abbiamo detto, è continua quindi un taglio nel sistema fasciale ad esempio per l’appendicite è un taglio che influisce a tutto il sistema perché appunto tutto collegato. Il corpo compensa questa interruzione ma le compensazioni una volta che diventano troppe danno vita alla problematica.

E la mia emotività come può influire?
La Tecnica Cranio Sacrale attraverso la liberazione di queste restrizioni e riportando il ritmo al suo movimento fisiologico può portare a galla le parti emotive somatizzate nei tessuti. Se l’incidente, la caduta, l’intervento hanno visto in parallelo una situazione emotivamente forte, la fascia ha memorizzato (come sui nastri magnetici di una musicassetta) quello che hai vissuto e la soluzione vera e completa alla problematica si avrà soltanto andando a ripulire questa memoria. Spesso nemmeno ci ricordiamo di situazioni che però per il nostro organismo sono state importanti, con la Cranio Sacrale è possibile riportarli in luce e prenderne consapevolezza, ed è qui che integro la parte della Meditazione.
E’ un trattamento che possono ricevere tutti: bimbi in grembo, donne in gravidanza, anziani, disabili… anche animali.
Consiglio vivamente la lettura di “Tu e il tuo medico interiore” del Dr. Jhon E. Upledger per meglio capire dove possiamo arrivare con questa tecnica meravigliosa e perché, secondo me, il suo nome oltre a identificare due ossa (cranio e sacro appunto) a mio avviso si può riferire al Sacro con la S maiuscola.
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